
Particolare del viso della Gioconda
Oggi vi presento uno dei più famosi dipinti (se non il più famoso!) della Storia dell'Arte mondiale,
"La Gioconda" di
Leonardo da Vinci.Forse qualunque parola o descrizione che potrei aggiungere su tale mirabile opera potrebbe risultare totalmente inutile o comunque già scritta e quindi preferisco non addentrarmi in diatribe e argute osservazioni e preferisco parlarvi di due curiosità che riguardano il "rapporto" tra me e la mitica "Gioconda".
Come vi avevo anticipato nel post sulla Venere di Botticelli, quando andai a Firenze per visitare gli Uffizi ho dormito proprio nell'Hotel "La Gioconda", famoso per aver "ospitato", agli inizi del '900, un certo
Vincenzo Perugia, un italiano impiegato al Louvre da cui rubò la
Gioconda e che proprio in questo albergo la nascose, in attesa di venderla ad un mercante d'arte.
Per tale furto all'inizio furono addirittura accusati il poeta francese Guillaume Apollinaire e in seguito anche Pablo Picasso, che però risultarono estranei al fatto.
Solo nel 1913 il famoso quadro fù ritrovato, appunto, a Firenze sempre in possesso di questo Vincenzo Perugia.
Ma la mia più bella "esperienza" con questo quadro l'ho avuta quando, in occasione di una vacanza a Parigi, sono andato a visitare anche il Museo del Louvre.
Con altri miei amici stavamo girovagando per il museo quasi a caso e incontrando un addetto gli avevamo chiesto dove fosse la Gioconda, e lui ci aveva gentilmente risposto che si trovava lì vicino. Dopo pochi passi ci siamo trovati all'inizio di uno dei famosi corridoi di questo eccezionale museo, alla "disperata" ricerca della "Signora dal sorriso enigmatico e misterioso". Davanti a noi si allungavano pareti di decine di metri di lunghezza e di molti metri di altezza, letteralmente tappezzate di quadri di ogni dimensione, epoca e qualità. Dopo averlo percorso per intero cercando una stanza nella quale potesse essere custodita la Gioconda, senza però trovarla, abbiamo percorso di nuovo tutto il corridoio. Ad un tratto, guardando sulla mia destra, mi ha colpito il fatto di vedere una teca in vetro con allarme (cosa strana dato che tutte le altre opere erano solo appesa ai muri...) che conteneva un dipinto che però non riuscivo a vedere perchè c'erano dei riflessi.
Mi sono avvicinato, mettendomi nella giusta posizione et voilà (un poetico accenno alla Francia!): la mitica (quasi mitologica) Gioconda di Leonardo da Vinci era lì, davanti a noi in tutto il suo splendore e fascino, in tutta la sua complessità iconografica ed iconologica e in tutta la sua semplicità.E una domanda mi ha subito assalito: ma com'è possibile che uno dei dipinti più discussi, copiati, ricercati, preziosi e unici che un uomo abbia mai realizzato, sia stato affisso in mezzo a centinaia di altri dipinti sconosciuti o semisconosciuti, tanto da renderlo quasi mimetizzato in mezzo ad essi?
Magari una spiegazione logica c'è o per lo meno c'era, anche perchè il problema non si pone più, visto che da alcuni anni (e direi finalmente!) è stata dedicata un'intera stanza solo alla Gioconda di Leonardo.
Cosa giustissima, anche perchè una bella signora come la Monna Lisa non si merita forse una stanza tutta per lei?!?
La Gioconda o Monna Lisa (1503-1506)Leonardo da Vinci (Vinci, 15 aprile 1452-Castello di Close-Lucè, 1519)Olio su tavola , 77 × 53 cmParigi, Museé du Louvre