sabato 26 gennaio 2008

Mario Giacomelli... ho detto tutto.

Dato che ormai il mio intento di inserire nel mio blog l'immagine di un'opera d'arte al giorno al momento non ha rispettato questa scadenza e dato che da alcuni giorni non pubblicavo una, voglio cambiare genere e buttarmi sulla fotografia, omaggiando uno dei più grandi fotografi di sempre a livello mondiale che ho la fortuna di avere come conterraneo, essendo lui di Senigallia e avendo avuto la fortuna di conoscerlo quando ancora gestiva la sua mitica Tipografia Marchigiana. Si, esatto sto parlando proprio del mitico MARIO GIACOMELLI.

Mi capitava, una decina di volte l'anno, di dover andare lì per comprare dei blocchi di ricevute fiscali per l'attività commerciale di mia madre (d'altronde avevano dei prezzi molto più buoni di altri negozi di cancelleria!) .
Appena aprivo la porta e mettevo piede nell'ingresso della tipografia, già avevo l'impressione di respirare un'aria di altri tempi..... una "vecchia" tipografia con vecchie attrezzature e con tutto il loro antico fascino che continuavano a lavorare e a "far casino" dopo decenni di manifesti, volantini e locandine stampate.
Ma ciò che mi ha sempre AFFASCINATO di quel posto e che a tutt'oggi è rimasto indelebile nella mia mente (come una fotografia!), era il proprietario che quasi sempre si trovava alla destra dell'ingresso, dietro un piccolo tavolino situato in una sorta di anfratto ricavato tra gli scaffali e i divisori della tipografia.
Dopo avergli chiesto questi "famigerati" blocchi di ricevute, lui andava nel reparto "operativo" ed io rimanevo da solo in quel piccolo "grottino". Sugli scaffali c'erano decine di contenitori, scatole, scatolette, box, cestini sui quali erano apposte delle etichette dove erano scritti (a mano, nonostante fossi in una tipografia!!!) tutti gli oggetti contenuti in essi. Piccola e grande oggettistica come vasi, pupi in ceramica, portacandele, incensi etc. Inoltre erano affissi i classici cartelli da negozio : "Torno subito", "Entrata e Uscita", il cartellino con gli "Orari di Apertura e Chiusura", "Attenti al Cane" e chi più ne ha più ne metta.
Ma la cosa stupefacente era la presenza, tra tutte quelle "cianfrusaglie", di piccoli quadri, sparsi qua e là, che contenevano le già mitiche fotografie di Mario Giacomelli.
Ogni volta che mi recavo in quel posto mi sembrava di entrare in una realtà a se stante, in un piccolo mondo che mi avvolgeva con le sue stranezze ma soprattutto con le sue opere d'arte.
Comunque, dopo pochi minuti, Mario Giacomelli tornava e mi consegnava gli oggetti da me acquistati; dopodichè apriva una piccola cassaforte dalla quale estraeva un'ancora più piccola cassetta di sicurezza (di quelle che ti basta un cacciavite per aprirle...) e mi faceva la ricevuta.

Io me ne stavo lì, nel frattempo, a guardare questo "vecchio" signore, avvolto nelle volute di fumo del suo sigaro toscano, con i suoi lunghi capelli bianchi, con l'immancabile camicia nera, la pelle del viso segnata da chissà quante giornate trascorse sulle spiagge di Senigallia a far foto o a chiacchierare con i suoi amici pescatori.......... e in quei momenti non potevo non pensare, così come ora è diventata una certezza, che Mario Giacomelli era ed è le sue fotografie, così come le sue fotografie erano e sono lui e lo rappresentano in tutto il suo fascino, la sua genialità, la sua potenza espressiva, il suo modo di essere e in tutto il suo amore per la propria terra e il proprio mondo.
L'unico rammarico che ho è di non avergli mai chiesto (e tutte le volte che andavo alla tipografia partivo con la convinzione di fargli alcune domande) qualche tecnicismo e qualche segreto che poteva svelarmi sulla sua arte fotografica e soprattutto (ed era la domanda che più mi rimbombava in testa) a cosa pensasse quando scattava una fotografia.....
Chissà, magari il suo segreto stava tutto lì!

Ed ecco qui forse una delle sue più famose opere,"I Pretini" di Mario Giacomelli.





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